Lo scorso anno il Giappone è stato il sesto importatore di vino più grande al mondo, una posizione che fa sì che la Terra del Sol Levante sia un mercato alquanto interessante, seppur altrettanto impegnativo. Cercheremo di vedere quali sono stati i cambiamenti principali nel mercato vinicolo giapponese nel 2018 e quali sono le migliori strategie per identificare una nicchia quale produttore che cerca di trovare importatori e distributori.
Cambiamenti significativi
Il 2018 ha promesso di apportare importanti cambiamenti al mercato del vino giapponese, cambiamenti scaturiti dallo storico accordo tra l’Unione europea e il Giappone, firmato il 17 luglio.
Le due parti hanno firmato un accordo commerciale che punta ad eliminare quasi tutti i balzelli negli anni a venire. Seppur le misure non entreranno subito in atto e richiederanno comunque l’approvazione legislativa, daranno modo ai consumatori giapponesi di accedere a prezzi molto più bassi per i vini europei.
Un simile accordo commerciale venne sottoscritto nel 2007 tra il Giappone e il Cile e uno dei risultati è stato che il Cile è diventato la prima fonte di importazioni di vino in Giappone, superando anche la Francia. I produttori di vino europei sperano che lo stesso scenario si ripeta con l’eliminazione dei dazi dell’UE, aumentando significativamente le importazioni di vini dell’UE.
I settori dei negozi online e di rete sono in crescita.
Il mercato del vino giapponese è in costante crescita da 10 anni a questa parte, alimentato soprattutto dalle giovani generazioni che vedono il vino come un collegamento con valori globali e meno tradizionali. Tali consumatori spesso preferiscono consumare il vino a casa e fare acquisti online o presso le catene commerciali. Le vendite di questi canali hanno registrato una crescita significativa.
Anche i consumatori giapponesi stanno diventando sempre più attenti e stanno cercando di scoprire nuove regioni e nuovi vini. Per avere successo, soprattutto se si mira a un prezzo più alto, il vino deve essere commercializzato in una maniera sofisticata, sviluppando un collegamento con la personalità presente dietro ogni vino. Il confezionamento e il background sono di primaria importanza, come per altre categorie di prodotti qui venduti, in quanto i giapponesi sono ben noti per il loro forte senso per l’estetica, lo stile e l’eleganza Lo sforzo ne è valso la pena anche se come il consumatore del Giappone spende in media 11,2 Dollari USA per i vini, una somma superiore alle 5 Sterline del Regno Unito e ai 3 Euro della Francia.
Stabilire una presenza
Stabilire una presenza sul mercato vitivinicolo giapponese richiede un impegno a lungo termine poiché il trovare il distributore giusto e passare attraverso le fasi per guadagnare la sua fiducia potrebbe richiedere più del previsto. È fondamentale porre in essere una ricerca in particolare sulla cultura imprenditoriale del Paese così come sono essenziali delle visite regolari in Giappone per istaurare un senso di fiducia.
Una volta concordato un accordo, tuttavia, i produttori possono aspettarsi un rapporto stabile e maturo, che crescerà nel tempo. Qualcosa che di solito manca in altri Paesi asiatici.
BestWineImporters offre l’accesso alle informazioni complete su un gran numero di importatori e distributori di vino giapponesi, inclusi in questo database.