La maggior parte dei professionisti del vino descrive il mercato del vino irlandese ricorrendo a parole quali stabile, tradizionale, maturo, aperto al business. Ciò considerando e il fatto che stiamo parlando di un mercato del vino top 15 a livello globale, uno che beneficia dell’economia di recupero del Paese, non sorprende che molti produttori di vino stiano cercando di consolidare qui i loro brand.
In questo articolo, analizzeremo alcune delle tendenze e delle prospettive, così come la situazione che circonda i principali importatori, rivenditori e distributori di vino dell’Irlanda.
L’Irlanda è conosciuta per essere un Paese dalla ricca cultura del bere alcolici. La birra continua a dominare le vendite con oltre il 45% del mercato delle bevande, mentre il vino, dopo aver mostrato una crescita di non poco conto negli Anni ’90, si è stabilizzato e si attesta a circa 9 milioni di confezioni all’anno.
Off-trade VS On-trade
Oltre l’80% del vino in Irlanda è venduto off-trade e la distribuzione dei vini a basso prezzo è dominata da grandi supermercati, per lo più dall’Aldi e dalla Lidl. Lavorare con loro è fondamentale per i produttori con vini da 5 a 10 dollari USA che sono nella possibilità di fornire grandi quantitativi. Anche brand ben affermati, così come i nuovi brand di marchi noti stanno andando molto bene nell’off-trade.
Anche se ha appena una quota di mercato del 20%, l’on-trade è ancora molto forte in Irlanda. L’enorme numero di gastro pub, di ristoranti e di bar a Dublino e in altre grandi città come Cork, Galway o Limerick sono un ottimo obiettivo per i produttori di vini a maggior prezzo. Il consumo di vini migliori è alimentato anche dall’aumento del reddito della popolazione.
Il Paese ha un certo numero di alberghi di campagna popolari e golf resort che possono rappresentare un ottimo business poiché molti di loro propongono i migliori vini italiani, francesi o cileni.
Cambiamenti stanno giungendo con la Legge sulla Salute Pubblica sull’Alcol
Un elemento importante che modificherà l’ecosistema vitivinicolo irlandese è la Public Health Alcohol Act (Legge sulla Salute Pubblica sull’Alcol), che dovrebbe spostare un po’ l’equilibrio tra off e on trade. Le varie modifiche previste dalla Legge saranno attuate negli anni successivi. A partire dal novembre 2020, ad esempio, secondo la Sezione 22, i prodotti alcolici e la pubblicità sono confinati in aree separate da varie barriere o unità in cui i prodotti alcolici non sono chiaramente visibili. Inoltre, i prodotti alcolici possono essere contenuti, ma non essere visibili in un’unità dietro il bancone.
Si prevede, inoltre, una modifica dell’etichettatura, nonché altri aspetti chiave come i prezzi unitari minimi, le norme pubblicitarie e le avvertenze sulla salute.
Altre tendenze
La popolazione più in là con gli anni dell’Irlanda ama bere del vino più spesso e in una percentuale più alta rispetto ai giovani, ma i millennial acquistano vini più costosi e tendono a provare una gamma più ampia di varietà. I bianchi stanno andando meglio dei rossi e degli spumanti, anche se costosi a causa della tassazione extra, stanno guadagnando campo, in particolare il Prosecco.
Il Cile rimane uno dei principali fornitori di vini per l’Irlanda, ma i prezzi medi continuano a diminuire leggermente anno dopo anno.
Si prevede che nei prossimi anni la riduzione dell’alcool o anche i vini non alcolici saranno una categoria in aumento, in particolare con la Public Health Alcohol Act.
Lavorare con gli importatori e i distributori di vino
Poiché l’Irlanda ha già un mercato delle bevande alcoliche forte e sviluppato, le imprese sono aperte a sufficienza a nuove offerte e prodotti. Gli importatori irlandesi tendono ad essere persone positive che apprezzano i contatti personali, per questo più tempo si dedicherà al mercato per creare fedeltà, migliori saranno i risultati.
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